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Dalla Cisnal alla Ugl: una lotta sindacale lunga oltre 60 anni, nel segno della partecipazione

Di recente, a seguito della stipula di un protocollo d’intesa tra Confindustria Catania e le sigle sindacali Cgil, Cisl ed Uil (che tra non molto vedrà anche la firma della Ugl), per l’applicazione di un nuovo modello di relazioni industriali vincolato soprattutto alla produttività, si è tornati a discutere di temi come la partecipazione di lavoratori alla gestione dell’azienda, principio oltretutto contemplato nell’articolo 46 della nostra costituzione. Si tratta di una forma in termini di rapporti aziendali certamente nuova ed innovativa nel contesto italiano, ma che in Europa esiste già da diverso tempo e tra l’altro prevede la presenza di delegate degli stessi lavoratori in seno ai consigli di amministrazione, per di più con diritto di veto. La partecipazione, in verità, è uno dei temi fondanti dell’azione di quella che fu la Cisnal, sin dai primi anni ’50, ed oggi continua ad essere uno dei motivi principali dell’azione quotidiana della Ugl, attraverso iniziative legislative, momenti di confronto, attività di sensibilizzazione delle istituzioni per il raggiungimento dell’obiettivo che da anni questa organizzazione sindacale auspica.

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Comunicato stampa del 20 Ottobre 2016

Protesta insegnanti “Gae infanzia” sotto la sede della Ugl catanese, Fiumanò (Ugl Scuola): “Piena solidarietà. Ci faremo portavoce nel rivendicare i diritti di questa categoria.”  

La protesta delle docenti della scuola dell’infanzia, presenti nelle graduatorie ad esaurimento, è giunta questo pomeriggio sotto la sede della Ugl di Catania, in via Teatro Massimo. Una rabbia ed un malcontento condivisi dal sindacato, ed in particolare dalla federazione Scuola guidata dalla segretaria provinciale Giusy Fiumanò, che ha accolto le numerose insegnanti nella saletta conferenze per un momento di ascolto e di confronto. “Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutte le colleghe aderenti al comitato “Gae infanzia” perché rivendicano il sacrosanto diritto di ottenere la definitiva immissione in ruolo, nonostante i numerosi anni maturati al servizio del sistema scolastico nazionale. Peraltro – sottolinea l’esponente sindacale – a seguito del piano straordinario delle assunzioni gli appartenenti a questa categoria sono gli unici ad essere stati lasciati fuori dallo stesso piano, essendosi venuta così a creare una grave discriminazione che non trova alcuna giustificazione e che, nella sola provincia di Catania, vede interessate oltre 1300 precari. Ci faremo quindi portavoce, nelle sedi sindacali ed istituzionali preposte, di un così ampio malcontento, lottando al fianco di questi lavoratori affinchè possano ottenere presto l’agognato riconoscimento del loro ruolo.”  

Comunicato stampa del 19 Ottobre 2016

Fermo pesca in Sicilia, Musumeci (Ugl): “Improvvisi stop danneggiano pescatori. Marineria in grande difficoltà, occorre pensare a programmazione annuale.”  

Si alza in tutta la regione, ed in particolare anche nei paesi costieri della provincia di Catania, il grido di dolore dei pescatori per l’ennesima interruzione obbligatoria dell’attività di pesca. Da più di una preoccupazione, infatti, negli ultimi anni si sta passando ad una graduale estinzione di uno dei più antichi mestieri in molti paesi marinari dell’area etnea. Un paradosso, se si pensa alle potenzialità che il mare e le infrastrutture portuali offrono ancora a diversi equipaggi che, nonostante non siano più numerosi come una volta a causa della crisi economica e del ricambio generazionale, continuano a sostentarsi ancora grazie a questa nobile professione e per questo invocano aiuto. “Raccogliamo ogni giorno le preoccupazioni ed i timori da parte degli uomini della nostra marineria e delle loro famiglie che, quotidianamente, percepiscono la mancanza di condizioni serene per il mantenimento dell’attuale livello occupazionale – dichiara il segretario generale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci. Prima il caro gasolio ed i costi di gestione alle stelle, poi l’eccessiva burocrazia ed i controlli asfissianti, hanno contribuito a mettere in ginocchio un comparto fiorente nel nostro territorio. Ora arrivano anche gli improvvisi stop, che vengono pubblicati il giorno precedente per quello successivo, costringendo imbarcazioni già in mare a rientrare subito, armatori già pronti a partire a lasciare il personale a casa, a dover tenere carburante ed attrezzature già acquistate per diverse migliaia di euro, ed a buttare diversi chili di esca. Senza contare poi i vari pescherecci che neanche partono. Una vera e propria debacle per il settore ittico nostrano, poiché entra in sofferenza l’intera filiera favorendo il sistema delle importazioni dall’estero – aggiunge Musumeci. Il che significa la scomparsa dei nostri pescatori nel giro di pochissimi anni se si continua su questa linea. Siamo all’assurdo se pensiamo che la Regione Siciliana, mentre da un lato foraggia tramite ingenti risorse europee i Gruppi di azione costiera per la valorizzazione del nostro patrimonio ittico, dall’altra si affida a decreti d’urgenza per fermare le battute di pesca a seconda della tipologia. Per non parlare delle limitazioni che, con la scusa della lotta agli illegali, danneggiano invece i professionisti.

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Comunicato stampa del 15 Ottobre 2016

Ancora attese nella sanità per le immissioni in ruolo dei vincitori dei concorsi, Urzì (Ugl): “Ospedali etnei in affanno per carenza di personale. Procedere o prorogare graduatorie.”    

“Non ci si può più continuare a voltarsi dall’altra parte, o annunciare improbabili azioni per poi puntualmente non fare, ignorando il grido di aiuto che ogni giorno viene lanciato dalle strutture ospedaliere anche della nostra città. L’intero sistema ospedaliero regionale e soprattutto quello di Catania, infatti, sta per implodere perché ormai così non riesce a gestire adeguatamente la mole di lavoro giornaliera, dovuta sia all’incremento demografico che alle attività relative al soccorso dei migranti, a causa della nota carenza di personale e di una connessa riduzione forzata delle prestazioni da erogare nonostante siano sempre disponibili locali e mezzi. Dai nosocomi catanesi ci giungono, tutti i giorni, notizie di reparti in cui prendono servizio medici e infermieri in numero inferiore rispetto a quello che dovrebbe in realtà essere previsto, ma anche di attrezzature ed ambulatori per prestazioni diagnostiche che vengono impiegati solo per poche ore, per conclamata mancanza di risorse umane da assegnare. Tutto questo è sempre più inaccettabile perché, oltre a creare un malfunzionamento del servizio pubblico essenziale e minare profondamente il diritto alle cure, provoca enorme disagio e notevole pressione al personale medico a paramedico costretto praticamente a lavorare “in trincea”. Una situazione assurda, che diventa ancor più incomprensibile, se si pensa che in Sicilia da diversi mesi ci sono vincitori di concorso che attendono di essere assunti, ed è passato talmente tanto tempo che le relative graduatorie stanno per scadere il prossimo 31 dicembre. Siamo stanchi di denunciare questa condizione, divenuta l’argomento più discusso di quel teatrino della politica regionale bravo a far finta di discutere, ma obiettivamente incapace di decidere. Non c’è nulla da stupirsi se il governo Crocetta ad oggi sia ultimo nella classifica nazionale del gradimento da parte dei cittadini. Per questo chiediamo al governatore ed all’assessore Gucciardi di dare una svolta all’azione amministrativa, procedendo con le assunzioni del personale necessario oppure provvedendo sin da subito a prorogare fino al 31 dicembre 2017 le graduatorie in scadenza, in attesa del via libera da parte del Ministero della salute per i nuovi bandi di concorso.” E’ questo il commento del segretario provinciale della federazione Sanità Carmelo Urzì, in relazione alla pesante situazione di stallo e confusione in cui si trovano attualmente tutti gli ospedali siciliani e, in modo particolare quelli della città metropolitana catanese.

Comunicato stampa del 14 Ottobre 2016.1

Autorizzazione UE su importante contratto di Sviluppo per ST Catania: Angelo Mazzeo, Ugl Metalmeccanici: “Buona notizia, ma adesso si acceleri il progetto”

“Si tratterebbe di una buona notizia, che recepisce alcune delle richieste avanzate negli anni da lavoratori e sindacati, ma ST adesso acceleri il progetto”. Lo rende noto il Segretario Provinciale della Ugl Metalmeccanici di Catania, Angelo Mazzeo, all'indomani della notizia in cui l’Unione Europea, sotto stretto lavoro con funzionari del Mise, ha autorizzato un importante Contratto di Sviluppo a Catania per l’importante investimento su M9. “Adesso bisogna accelerare e irrobustire il piano industriale, per l’importanza dello stesso che riveste nei piani di salvaguardia occupazionale e per quello di possibili ulteriori sviluppi. E a fronte di un previsto aumento dei volumi produttivi, ritengo indispensabile pensare anche ad un relativo incremento dell’organico, perché i lavoratori alle attuali condizioni dovrebbero far fronte a un carico di lavoro eccessivo, né tantomeno ritengo accettabile che determinati accordi vengano rispettati solo in parte. Voglio ricordare che tutt'oggi molti lavoratori ex summer job aspettano da un decennio di poter essere riallocati in uno stabilimento che già avrebbe dovuto predisporre 150 assunzione nel 2011, anno in cui fu rimodulata la firma sull'accordo del 21 turno. Poi non se ne fece nulla”. “Con il nuovo investimento di M9, lo stabilimento della ST di Catania sarà interessato da una riconversione che prevede il passaggio di produzione dai 6 agli 8 pollici, marcando un miglioramento in termini di innovazione.

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