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Comunicato stampa del 24 Ottobre 2016.1

Domani, davanti il deposito “Carboil” a Fontanarossa, sit-in della Ugl trasporto aereo contro l’illegittimo licenziamento del dirigente sindacale Salvatore Mirabella

Si terrà domani mattina, alle 10, davanti il deposito “Carboil” accanto la stazione aeroportuale di Fontanarossa, il sit-in organizzato dalla Ugl Trasporto aereo contro il licenziamento del dirigente sindacale Salvatore Mirabella da parte della stessa azienda che opera nel settore della movimentazione del carburante nell’aeroporto catanese ed in molti altri scali d’Italia. Sarà una protesta forte, per chiedere alla società il reintegro del lavoratore, già licenziato una prima volta e nuovamente assunto dopo l’emanazione della sentenza. Un’ennesima procedura, peraltro già esecutiva, ritenuta illegittima dall’organizzazione sindacale per le modalità persecutorie e vessatorie utilizzate dalla “Carboil” nei confronti del dipendente, “reo” soltanto di aver denunciato le disparità e discriminazioni tra lavoratori impiegati nella medesima mansione nell’ambito dello stesso aeroporto, oltre alle gravi carenze rilevate all’interno del deposito catanese in ordine alla sicurezza ed alla salubrità dei luoghi di lavoro, nonché al clima di terrore instauratosi tra i dipendenti, che svolgono attività assai delicate, con l’emanazione di provvedimenti disciplinari. Atteggiamenti, da parte della ditta, reiterate nel tempo ed a farne le spese è stato ancora una volta il lavoratore Mirabella, che ha raccolto sin da subito la solidarietà della federazione di categoria che domani scenderà in strada a protestare per rivendicare il diritto all’attività ed alla libertà sindacale in ogni luogo lavorativo e contestare l’inaudito licenziamento.     

Comunicato stampa del 24 Ottobre 2016

Si complica la vertenza dei notificatori per conto di “Riscossione Sicilia”, la Ugl: “Basta rimpiattino, lavoratori disperati in attesa di risposte certe. Pronti alla mobilitazione.”  

Si complica la vertenza dei notificatori della ditta di poste private “Olimpia”, che per conto del Consorzio stabile “Olimpo” cura la notifica delle cartelle di “Riscossione Sicilia”. Nonostante la riunione dello scorso 5 ottobre in Prefettura alla presenza delle parti, ad eccezione dei vertici del Consorzio stesso, al termine della quale il presidente della partecipata regionale Antonio Fiumefreddo assicurava un immediato intervento ai sensi della legge per versare ai dipendenti i sei stipendi arretrati, la questione si è nuovamente ingarbugliata. Dal Consorzio, infatti, è giunto uno stop con una richiesta contestuale al Prefetto per un nuovo incontro, che possa dar vita ad un contraddittorio tra gli attori in causa. Intanto, aumenta l’agitazione tra i lavoratori che ormai da troppi mesi non ricevono la paga dovuta, pur continuando a recarsi quotidianamente a lavoro ed utilizzando i mezzi propri anticipando anche i soldi per le spese relative al carburante, alle varie manutenzioni ed all’assicurazione. “Siamo disperati e sull’orlo di una vera e propria crisi di nervi – afferma Roberto Ponturo, rappresentante sindacale aziendale per la Ugl. Con grande senso del dovere e spirito di sacrificio, pur tra mille problemi e senza un euro in tasca, stiamo portando avanti la nostra attività lavorativa assistendo a questo squallido teatrino messo in piedi dal Consorzio. A noi impiegati non interessano i contenziosi e le liti tra i nostri datori di lavoro e “Riscossione Sicilia”, non vogliamo assolutamente diventare carne da macello in questo triste gioco al rimpiattino tra le parti che, invece, deve finire. Siamo pronti alla mobilitazione, se non ci vengono date nell’immediato risposte certe, ma soprattutto se non ci vengono pagati tutti gli arretrati. Siamo anche pronti a far valere i nostri diritti – aggiunge Ponturo – , dando incarico ad un legale per la necessaria ingiunzione al pagamento. Tra poco ci scade anche l’assicurazione dei mezzi stessi e non sappiamo come fare, oltre al fatto che non riusciamo più ad affrontare le spese di tasca nostra. Noi non ci fermiamo e, per questo, come Ugl – conclude il segretario della federazione Terziario, Carmelo Catalano, abbiamo anche chiesto al Prefetto di Catania, come sempre sensibile ed attento alle esigenze ed alla tutela dei diritti di chi lavora, una nuova convocazione che auspichiamo possa giungere al più presto.”

Comunicato stampa del 22 Ottobre 2016

Questa mattina, in piazza Stesicoro a Catania il gazebo per l’inaugurazione della campagna referendaria del Comitato “Lavoratori per il No” della Ugl

Questa mattina, in piazza Stesicoro a Catania, si è tenuto il gazebo di inaugurazione della campagna del Comitato “Lavoratori per il No” della Ugl, in vista del referendum costituzionale che si terrà il prossimo 4 Dicembre. L’iniziativa del sindacato, denominata “10milakmperilNo” si è svolta contemporaneamente in tutta Italia in oltre 50 piazze, per dare voce alle istanze ed alle preoccupazioni giunte dai tanti lavoratori sempre più vessati dalle riforme del governo Renzi, ma anche certi che gli esiti, che l’attuazione della riforma Boschi avrà sul mondo del lavoro, saranno assolutamente negativi in termini di tutela dei diritti. “Ai numerosi cittadini che si sono presentati al nostro banchetto, abbiamo spiegato le ragioni di un No che prima di tutto nega il ruolo delle parti sociali ed il confronto con le stesse, supera la rappresentanza delle associazioni e dei territori, depotenzia gli strumenti di democrazia diretta nascondendo, dietro una finta riduzione dei costi, una deriva autoritaria – afferma il segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci. Inoltre, viene totalmente rivoluzionato il principio della rappresentatività delle regioni poiché la Sicilia, ad esempio, con oltre 5 milioni di abitanti con la nuova riforma avrà 7 senatori, mentre il Trentino Alto Adige, con una popolazione di 1 milione di residenti, ne otterrà 4. Una proporzione a nostro avviso per nulla ponderata. Prima di cambiare 47 articoli della Costituzione, infatti, crediamo sia necessario applicare quelli esistenti a partire, nello specifico, da quelli che trattano temi come il diritto alla salute, al lavoro e ad una retribuzione equa e dignitosa, al rinnovo dei contratti e molto altro ancora. Diciamo un forte no – conclude Musumeci – ad una riforma che rischia di assecondare un governo nazionale che, anziché curare gli interessi degli italiani, pensa solo a curare i propri.” Alla giornata inaugurale, insieme ai dirigenti, ai rappresentanti sindacali ed agli iscritti della Ugl catanese, hanno preso parte anche il parlamentare europeo di Forza Italia, Salvo Pogliere, il capogruppo di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana Marco Falcone, il coordinatore cittadino degli azzurri Pippo Arcidiacono ed il consigliere comunale di Fratelli d’Italia – An di Catania, Manlio Messina. La campagna per il No adesso continua con altre iniziative già in itinere, in vista soprattutto della conferenza stampa del prossimo 18 Novembre alla presenza dei vertici nazionali del sindacato, che si terrà nella saletta conferenze del Palazzo della cultura del Comune di Catania.

Comunicato stampa del 21 Ottobre 2016.1

Domani in piazza Stesicoro a Catania il gazebo per l’inaugurazione, da parte della Ugl, della campagna referendaria del Comitato “Lavoratori per il No”

Si terrà domani, a partire dalle 9, in piazza Stesicoro a Catania, il gazebo per l’inaugurazione da parte della Ugl etnea della campagna nazionale del Comitato “Lavoratori per il No”, in vista del referendum costituzionale. L’iniziativa che si svolgerà in oltre 50 piazze d’Italia e denominata “10milakmperilno”, nasce per dare voce alle istanze ed alle preoccupazioni giunte dai tanti lavoratori sempre più vessati dalle riforme del governo Renzi, ma anche certi che gli esiti che l’attuazione della riforma Boschi avrà sul mondo del lavoro, saranno assolutamente negativi in termini di tutela dei diritti. 

Comunicato stampa del 21 Ottobre 2016

Confermata la procedura di licenziamento per 19 dipendenti al Centro catanese di medicina e chirurgia. La Ugl dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori.

E’ finito con un nulla di fatto l’esame congiunto della riorganizzazione dell’attività aziendale, tra i vertici del Centro catanese di medicina e chirurgia e le parti sindacali, in relazione al già annunciato licenziamento di 19 unità lavorative in forza alla casa di cura privata. Una riunione che non ha contribuito ad accorciare le distanze tra gli attori in gioco, dopo la nota dello scorso 29 settembre, che invece hanno soltanto confermato le posizioni espresse. L’azienda, infatti, ha ribadito la ferma volontà di licenziare le 2 dietiste e far transitare i 17 ausiliari socio – sanitari nell’impresa di pulizie che avrà in carico il servizio che andrà, dunque, esternalizzato. In questo modo, quindi, si proverà a demansionare questo personale qualificato che ogni giorno svolge mansioni diverse dalla sola igienizzazione della struttura ospedaliera. Per l’Ugl, presente con il segretario provinciale della federazione Sanità Carmelo Urzì, l’avvocato dell’organizzazione sindacale etnea Paola Parisi ed i rappresentanti sindacali aziendali Simone Costa ed Antonino Curcuruto, la procedura adottata è illegittima soprattutto alla luce della convenzione del Centro Catanese di medicina e chirurgia con la Regione siciliana, in relazione alle mansioni che non possono affatto essere esternalizzate. Un accordo mancato che nelle scorse ore ha contribuito ad alimentare la preoccupazione dei lavoratori che, riuniti in assemblea nella sede dell’Ugl, hanno deciso di indire subito lo stato di agitazione ed invocare l’intervento tempestivo delle autorità istituzionali preposte, per l’apertura di un tavolo necessario a scongiurare la definizione della procedura di licenziamento avviata. “Chiediamo al Prefetto di Catania, all’Assessore regionale della Salute, al direttore generale dell’Azienda provinciale sanitaria di Catania, al direttore della Direzione territoriale del lavoro di Catania, di prendere in carico la nostra richiesta, che rappresenta il grido di dolore di questi lavoratori che stanno vedendo seriamente minacciato il loro futuro – dichiara Urzì. Siamo fiduciosi che nelle prossime ore possa arrivare un’apertura, verso la soluzione della vertenza, ma allo stesso tempo rimaniamo vigili non escludendo eclatanti azioni di protesta.”

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