Deprecated: preg_replace(): The /e modifier is deprecated, use preg_replace_callback instead in D:\inetpub\webs\ugl-cataniait\libraries\joomla\filter\input.php on line 652

Deprecated: preg_replace(): The /e modifier is deprecated, use preg_replace_callback instead in D:\inetpub\webs\ugl-cataniait\libraries\joomla\filter\input.php on line 654
Una generazione senza futuro

Deprecated: preg_replace(): The /e modifier is deprecated, use preg_replace_callback instead in D:\inetpub\webs\ugl-cataniait\libraries\joomla\filter\input.php on line 652

Deprecated: preg_replace(): The /e modifier is deprecated, use preg_replace_callback instead in D:\inetpub\webs\ugl-cataniait\libraries\joomla\filter\input.php on line 654

Home

Una generazione senza futuro

Ancora continua e probabilmente peggiorerà la gravissima crisi economica che da qualche anno ha portato il nostro Paese alla recessione. Ogni giorno registriamo veri bollettini di guerra nel mondo del lavoro, lavoro che scompare, lavoro che si sposta all’estero per aumentare i profitti di aziende, senza considerare che qui lasciano sacche di disperazione. E invece di “rivedere” le attuali leggi che ancora permettono queste scelte asociali, con conseguenze che penalizzano chi il lavoro lo aveva e, arrivato a 50 anni, spesso viene messo alla porta senza stipendio e senza pensione!

Tutto ciò, malgrado proteste eclatanti (spesse volte anche raccapriccianti) non si riesce a scuotere il torpore della politica. Ma quello che a mio parere è più aberrante è il fatto che, nel tempo, abbiamo creato una “generazione senza Futuro”. Giovani laureati e diplomati che non riescono a trovare neanche un’occupazione per fare il cameriere o l’operatore ecologico. Giovani disposti a qualsiasi lavoro, e quando gli va bene, trovano un’occupazione in nero o si devono sottoporre a contratti di lavoro capestro camuffati come un part-time fasullo, lavoro a progetto, di collaborazione e così via… mentre invece sono lavoratori subordinati e costretti a quel tipo di occupazione pena il licenziamento o interruzione del contratto! Quindi, le aziende chiudono, quelle che rimangono sovente delocalizzano all’estero, mentre aumentano sempre di più i giovani che, usciti dalle scuole superiori o dalle università, rimangono fuori dal ciclo lavorativo, senza speranze e senza dignità, in quanto devono elemosinare qualche euro alle loro famiglie, anch’esse sempre più impoverite.

E allora? Si, allora, prendiamo esempio dagli altri, dalla Francia che nega gli aiuti alle aziende che vanno all’estero, o meglio dalla Germania che attua una politica dell’apprendistato quasi obbligatoria per le aziende, le quali assumono i giovani ancora studenti con stipendi di 800 euro al mese con l’obbligo dell’assunzione alla fine dei corsi scuola-lavoro. Proprio in questi giorni, la Germania, venendo in aiuto dei giovani europei senza lavoro, ha promosso un’iniziativa atta a reclutare giovani disoccupati disposti a trasferirsi in Germania, dopo un corso di lingua tedesca di 2 anni, retribuito con 500 euro al mese. Quindi si paventa una nuova emigrazione, stavolta di giovani che dovrebbero essere l’asse portante del futuro di un PAESE che, invece, non riesce che a produrre disoccupazione, la quale li allontana sempre di più dalla loro terra. A Questo punto sorge spontanea la domanda: “Quale dovrebbe essere la via d’uscita?”, la risposta è una sola: “L’impegno di tutti, senza che nessuno si tiri indietro e partecipi veramente con sforzi e sacrifici allo sviluppo del Territorio. A cominciare dalla politica delle infrastrutturazioni carenti o addirittura inesistenti che, come si sa, malgrado le risorse assegnate dall’U.E. non si riescono a spendere i soldi per le opere necessarie previste dall’ “obiettivo 1”. Occorre che gente competente ed onesta faccia il proprio lavoro e che lo Stato sia vicino ai problemi legati al superamento delle difficoltà esistenti. Ognuno faccia la sua parte, sindacato compreso, senza mischiare politica e lavoro per fini politici o elettorali. Un progetto per una sana e vera politica del lavoro, unito all’eliminazione di una burocrazia elefantiaca, incapace e spesso clientelare, un progetto, dicevo, che miri soprattutto alle vere e improcrastinabili opere di infrastrutturazioni materiali e immateriali, attualmente inadeguate per un Paese moderno e specialmente per una valorizzazione del nostro SUD, puntando anche sul turismo di qualità e agricoltura con industrie Agro-alimentari di trasformazione dei prodotti, senza dimenticare l’High-Tech e particolarmente la ricerca innovativa. Ecco queste mi sembrano le “linee” su cui puntare per un vero sviluppo che possa permettere alla nostra SICILIA di trasformarsi in una terra di enormi opportunità per i suoi cittadini, ma soprattutto per i nostri giovani che rappresentano il futuro e la crescita della nostra Isola. Il Segretario Generale Territoriale (Carmelo Mazzeo)

Informazioni aggiuntive