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Comunicato stampa del 16 Novembre 2016

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Comunicato stampa del 16 Novembre 2016

Proroga contratti dei precari della sanità regionale, Ugl: “Moderato entusiasmo. Mossa astuta con l’arrivo di Renzi, ma che fine faranno le graduatorie? Vogliamo risposte!”

“Accogliamo con moderato entusiasmo l’ennesima proroga dei contratti dei precari della sanità siciliana, ma contemporaneamente chiediamo: quale è, invece, la soluzione per le graduatorie in scadenza?” A porre questo interrogativo sono il coordinatore nazionale del comparto docenza e dirigenza della Ugl università, Raffaele Lanteri, il segretario regionale della Ugl medici Aurelio Guglielmino ed il segretario provinciale della Ugl sanità Carmelo Urzì, all’indomani dell’atteso annuncio dell’assessore regionale della salute Baldo Gucciardi, sul rinnovo dell’accordo con il personale precario, che fino a giugno continuerà ad operare nell’ambito delle strutture sanitarie pubbliche della regione. “Non per spaccare il capello in quattro, ma neanche per accodarci ai toni trionfalistici e tifo da stadio di altre sigle sindacali che hanno da poco scoperto la questione da noi denunciata da mesi, riteniamo invece sia curiosa e singolare la tempistica e la modalità che hanno portato alla diramazione della comunicazione. Da mesi, infatti, ci battiamo per avere risposte da un’amministrazione regionale pachidermica, apprezzando la nascita di comitati e la realizzazione di manifestazioni pacifiche a favore della stabilizzazione di questi lavoratori, che all’improvviso dimentica il suo lento incedere a suon di rinvii e sprinta di colpo in occasione della visita del presidente del consiglio Matteo Renzi in Sicilia. Non possiamo che dare atto, a chi di competenza, dell’astuta mossa che ha ottenuto l’effetto di evitare contestazioni e sit – in, che oltretutto avrebbero rovinato il tour elettorale del premier per la campagna referendaria. Di certo un bello spot per Renzi e compagni – continuano i sindacalisti – che non nasconde però la cruda realtà dei fatti, perché da ieri i precari son ancora più precari! Perché il problema è stato solo rinviato di 7 mesi, mentre non si sa nulla sulla proroga delle graduatorie che scadono il 31 dicembre prossimo, ovvero le liste che dovrebbero garantire l’immissione definitiva in ruolo del personale. La scadenza, infatti, rimetterebbe tutto in discussione perchè i lavoratori, con l’anno nuovo, in un sol colpo si ritroverebbero senza alcun diritto alla stabilizzazione Renzi ha detto che nessuno perderà il proprio diritto in qualità di vincitore di concorso, facendo riferimento alla scuola ed a i suoi precari in corso di assunzione (avremmo voluto sentire anche un accenno alle “cattedre Natta” ed ai 500 super professori che intende assumere a sua discrezione senza passare dai normali concorsi e requisiti). Sembra assurdo come due governi fotocopia, quello nazionale e quello regionale, pur dichiarando di lavorare in sinergia continuano a non trovare una intesa, costringendo medici ormai avanti con l’età a costituirsi in comitati come quello di “Generazione precari Sicilia” che ha pure ricevuto la solidarietà del presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed anche il nostro sostegno. E’ ancor più inconcepibile il silenzio tombale del Ministero dell’economia che non risponde su questa delicata questione. Se il ministro non è in condizioni di prendere una posizione, si faccia da parte. Infine – concludono gli esponenti Ugl – da oltre due mesi aspettiamo la nuova bozza del piano sanitario regionale, in sostituzione della prima stesura che aveva lasciato dietro di se più macerie che altro. Cosa c’è dietro a tutto questo temporeggiare? Ci auguriamo soltanto si stia impiegando giornate preziose alla ricerca di una quadratura ottimale e non per continuare a brancolare nel buio. Per questo chiediamo allo stesso presidente Renzi ed agli amministratori regionali di avere più rispetto per chi lavora nel settore e per l’utenza di quella che è la prima forza economica della nostra regione, evitando annunci e illusionismi vari, portando invece soluzioni concrete e fatti reali. Perché fin quando sarà così non ci avranno mai dalla loro parte e saremo in piazza con la gente a reclamare il diritto ad un lavoro stabile e ad una sanità efficiente ed efficace.”